CAMPO ELETTROMAGNETICO E INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

I campi elettromagnetici hanno assunto un'importanza crescente legata allo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione diffusi capillarmente sul territorio. Anche l'intensificazione della rete di trasmissione elettrica nonché la diffusa urbanizzazione, hanno contribuito a destare interesse circa i possibili effetti sulla salute derivanti dalla permanenza prolungata in prossimità di queste fonti di emissioni di onde elettromagnetiche. L’utilizzo del telefono cellulare è ormai molto esteso sia in termini di numero di persone sia di fasce di età coinvolte. Inoltre, l'età a cui si inizia ad usare il cellulare si è notevolmente abbassata, anche se i giovani lo utilizzano sempre più per la navigazione in rete e per i servizi più che per le chiamate vocali.In alcune condizioni il cellulare può costituire la maggior fonte di esposizione a campi elettromagnetici (fino al 99% dell’esposizione globale alle radiofrequenze di un singolo individuo). Il fenomeno definito "inquinamento elettromagnetico" è legato alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali, ad esempio il campo elettrico generato da un fulmine. La propagazione di onde elettromagnetiche come gli  impianti radio-TV e per la telefonia mobile, o gli elettrodotti per il trasporto e la trasformazione dell'energia elettrica, da apparati per applicazioni biomedicali, da impianti per lavorazioni industriali, come da tutti quei dispositivi il cui funzionamento è subordinato a un'alimentazione di rete elettrica, come gli elettrodomestici. I campi elettromagnetici si propagano sotto forma di onde elettromagnetiche, per le quali viene definito un parametro, detto frequenza, che indica il numero di oscillazioni che l'onda elettromagnetica compie in un secondo. L'unità di misura della frequenza è l'Hertz (1 Hz equivale a una oscillazione al secondo).